Credit score aziendale: come funziona, come si calcola e perché è importante

Il credit score è uno strumento essenziale per valutare l’affidabilità creditizia e la probabilità di insolvenza di privati e imprese. Utilizzato da banche e istituti di credito per stabilire l’attendibilità dei clienti che richiedono prestiti e finanziamenti, questo punteggio può essere utilizzato per valutare l’affidabilità di clienti, partner e fornitori - anche al di fuori del contesto strettamente bancario.
Il credit score (letteralmente “punteggio di credito”), è un indicatore che descrive l’affidabilità creditizia di persone fisiche e imprese.
Utilizzato da banche e istituti di credito per valutare la capacità di un cliente di pagare i propri debiti, il credit score è generalmente espresso con un valore numerico o con una classe di rischio. In Italia, per esempio, è molto diffuso lo scoring su scala da 1 a 1000 (con i punteggi più alti che rappresentano maggiore affidabilità), spesso associato alle classi di rischio alfanumeriche (AAA, AA, A etc.) utilizzate dalle principali agenzie di rating internazionali, che oggi rappresentano una sorta di standard.
Non esiste un unico credit score: i SIC (Sistemi di Informazioni Creditizie) che si occupano di determinare l’affidabilità creditizia possono fornire valutazioni leggermente diverse, e le banche dispongono di un rating interno che può a sua volta presentare delle differenze rispetto al profilo fornito dai SIC.
L'unico punteggio che ha un valore effettivo e decisionale, in questo contesto, è il rating interno della banca, che comunque si basa in gran parte sui dati forniti dai SIC e dalla Centrale dei Rischi.
Il credit score delle aziende viene calcolato tramite un complesso sistema statistico che prende in considerazione una gran quantità di informazioni, tra cui il fatturato, la puntualità nei pagamenti e la presenza di eventuali procedure concorsuali.
Tra i fattori utilizzati per il calcolo del credit score ci sono:
Ogni volta che un’azienda o un privato avanzano richieste di accesso al credito (mutui, prestiti personali, etc.), la banca è tenuta a verificare la sua affidabilità creditizia. Tale verifica avviene tramite l’Hard Inquiry, un’interrogazione che prevede l’accesso al profilo creditizio completo del cliente e che fornisce informazioni su finanziamenti e linee di credito aperte, nonché dettagli sullo storico dei pagamenti e, appunto, il credit score corrente.
Questi dati, abbiamo visto, sono forniti dai SIC, database che operano in parallelo con la Centrale dei Rischi della Banca d'Italia e hanno lo scopo di raccogliere, gestire e condividere informazioni sul merito creditizio di individui e aziende.
Il credit score è un punteggio in continuo aggiornamento: il pagamento puntuale delle rate, il livello di indebitamento corrente e l’eventuale richiesta di nuovi prestiti contribuiscono infatti a determinare il livello di affidabilità creditizia di privati e imprese, che viene aggiornato generalmente su base mensile.
Il credit score si limita a descrivere alcuni aspetti economici e finanziari dell’azienda, senza considerare fattori come la reputazione o il tasso di innovazione, che possono influenzare notevolmente le prospettive di crescita di un’impresa.
Lo scoring, insomma, ignora totalmente i fattori qualitativi. Ma è proprio questa specificità a renderlo lo strumento più efficace per giudicare l'affidabilità creditizia e la probabilità di insolvenza di privati e imprese. E la sua utilità non si limita a questo.
Se è vero che banche e istituti finanziari usano il credit score per valutare la capacità di ripagare i debiti, gli investitori lo usano per valutare la solidità il potenziale di crescita delle imprese, mentre i fornitori possono utilizzare il punteggio di affidabilità creditizia per decidere quali modalità di pagamento proporre ai clienti.
Conoscere l’affidabilità di un cliente, di un partner o di un fornitore è un asset cruciale per qualunque soggetto economico che debba assumersi un rischio finanziario nei confronti di un’azienda, sia questo l’erogazione di un prestito o una semplice rateizzazione dei pagamenti.
Come esistono diversi usi del credit score, così esistono diversi livelli di dettaglio per descrivere il profilo creditizio di un’impresa.
Un e-commerce, per esempio, può accontentarsi di uno score semplificato che permetta di valutare l’affidabilità di clienti e fornitori in maniera molto rapida e affidare loro una classe di rischio.
Un istituto di credito, al contrario, necessita di un profilo dettagliato che includa la storia del credito, il risk level pubblico e l’importo massimo di credito ricevibile da un istituto finanziario.
Le aziende e i professionisti che necessitano di valutare in modo dettagliato la solvibilità di clienti o partner commerciali avranno bisogno di un credit score ancora più approfondito, che fornisca un profilo economico e finanziario completo dell'azienda, che includa informazioni come lo storico dei dati sui fido, il risk score e la data dell’ultimo bilancio depositato.