Peppol: cos'è e come funziona

Fatturazione elettronica: cos’è e come funziona l’infrastruttura AgID Peppol per l’e-procurement

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  • Autore: Alessandra Caraffa
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  • Data: 30/08/2024
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  • Lettura: 5 min

Peppol è il sistema che consente alle aziende di diversi Paesi di scambiare documenti di trasporto e fatture elettroniche in modo standardizzato e sicuro attraverso una rete certificata.

Nato come progetto della Commissione Europea per la facilitazione delle procedure di e-procurement transnazionali, Peppol è oggi diffuso in tutto il mondo. Il suo impianto comprende un’infrastruttura di rete, le specifiche tecniche di interoperabilità e l’insieme degli accordi che regolano l’utilizzo del sistema.

Peppol AgID: cos’è?

Peppol è l’acronimo di Pan-European Public Procurement On-Line. È un progetto nato nel 2008 allo scopo di semplificare il commercio tra Paesi europei, ma che negli anni ha assunto un ruolo globale per quanto riguarda lo scambio di documenti commerciali elettronici tra un Paese e l’altro.

Non si tratta di una piattaforma per la trasmissione di documenti, ma di una rete che collega le diverse piattaforme già esistenti a questo scopo: in sostanza, tutti i fornitori di servizi che rispettano gli standard di Peppol possono utilizzare l’infrastruttura di rete per connettersi con gli altri service provider.

Collegandosi a Peppol è possibile scambiare documenti commerciali e fatture elettroniche con i provider di tutto il mondo: l’unico requisito essenziale è che i due soggetti che si occupano di invio e ricezione siano abilitati Peppol.

La governance del sistema è affidata all’organizzazione OpenPEPPOL, che si occupa di gestire le componenti centrali dell’infrastruttura (cioè l’eDelivery Network, le specifiche per l’interoperabilità e gli accordi che ne regolano l’utilizzo).

A livello periferico, la rete è controllata dalle diverse Peppol Authority nazionali. In Italia questo ruolo è ricoperto dall’AgID (Agenzia per l’Italia digitale), che tra le altre cose ha il compito di accreditare i diversi provider di Access Point Peppol.

Come funziona il sistema Peppol?

Se un soggetto vuole accreditarsi sulla rete Peppol, la prima cosa che deve fare è scegliere un intermediario accreditato, che funzionerà da Access Point per comunicare con gli altri nodi della rete.

L’intermediario fornirà un Participant ID Peppol, che costituisce l’indirizzo elettronico univoco del soggetto all’interno della rete. 

Il sistema sfrutta un modello four-corner, cioè a quattro angoli: in questo schema, i primi due angoli sono costituiti da mittente e destinatario, e gli altri due dai rispettivi Access Point, che mettono in contatto i due utenti. Questo modello ha permesso di superare il vecchio sistema “a tre angoli”, che impediva alle reti di e-procurement di funzionare laddove fornitore e cliente avessero provider diversi.

Quando un utente invia una fattura elettronica Peppol, l’Access Point del mittente esegue un’azione di ricerca (look-up) per individuare l’Access Point ricevente. Ciò è reso possibile dal Service Metadata Publisher (SMP), il nodo che permette di individuare l’Access Point su cui è registrato il destinatario e di verificare la sua disponibilità a ricevere il documento.

La trasmissione di ordini elettronici a livello internazionale coinvolge anche il Sistema di Interscambio dell’Agenzia delle Entrate, che si occupa poi di ricevere, tradurre e consegnare i documenti elettronici ricevuti secondo lo standard Peppol da e verso utenti italiani.

Peppol fatturazione elettronica: il Participant ID

Quando le comunicazioni avvengono tramite la rete Peppol, il mittente e il destinatario vengono individuati dai Participant ID forniti dal service provider. 

Per le aziende italiane, gli ID seguono le seguenti codifiche:

  • 0211:ITpartitaIVA;
  • 1210:CodiceFiscale;
  • 0201:CodiceIPA (per le pubbliche amministrazioni);

Per inviare fatture elettroniche all’estero tramite Peppol non è sufficiente essere registrati alla rete internazionale, ma è anche necessario che i documenti di fatturazione riportino il Participant ID.

Tutti gli ordini ricevuti tramite Peppol (ma avviene lo stesso per altri sistemi come il NSO) devono infatti contenere la cosiddetta tripletta di identificazione, ovvero: identificativo del documento, data di emissione del documento e Endpoint ID, ovvero l’ID del mittente.

Peppol: vantaggi e prospettive

Concepito originariamente come progetto europeo, Peppol si è ben presto rivelato una risorsa di grande successo, tanto che diversi Paesi hanno deciso di iniziare ad utilizzarlo: Singapore e il Giappone furono i primi Paesi extra UE a diventare Peppol Authority, seguiti da Australia, Nuova Zelanda e Malaysia.

Il quadro di interoperabilità Peppol è infatti una sorta di “linguaggio condiviso” tramite il quale le aziende private e gli enti pubblici di diversi Paesi possono entrare in contatto scambiando qualsiasi tipo di documento commerciale in maniera sicura e certificata

Inoltre, l’adesione allo standard permette di automatizzare i processi manuali di fatturazione e di ricerca all’interno dei documenti aziendali, abbattendo i costi e le possibilità di errore. 

Il fatto che qualunque provider possa aderire alla rete costituisce un enorme vantaggio per aziende ed enti pubblici, che possono scegliere il fornitore più adatto alle proprie esigenze tra le decine di provider certificati AgID.

Utilizzato soprattutto per la fatturazione elettronica, l’infrastruttura Peppol può potenzialmente gestire anche altri tipi di documenti: secondo Open PEPPOL, il sistema in futuro potrà essere utilizzato, tra le altre cose, per la standardizzazione della logistica e per gestire lo scambio di informazioni tra settore pubblico, cittadini e imprese.

Fatturazione elettronica: cos'è Peppol e come funziona

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