Codice comune catastale o Codice Belfiore: cos’è

Il codice catastale, o Codice Belfiore, è un codice identificativo assegnato ad ogni comune italiano che viene utilizzato a fini fiscali, per esempio il pagamento di alcuni tributi locali. Il codice catastale dei comuni è formato da quattro caratteri, una lettera e tre numeri, e compare nel codice fiscale di tutti i cittadini nati in Italia. 

Chiamato anche codice nazionale, il codice catastale identifica in maniera univoca il comune o lo Stato estero di nascita nel codice fiscale e si trova anche nella visura catastale. 

Nella maggior parte dei casi coincide con il codice amministrativo comunale, ed è richiesto ogni volta si renda necessario fornire informazioni catastali a fini fiscali, come per esempio in fase di vendita di un’unità immobiliare e durante la compilazione del modello F24.

Codici comuni: quali sono e quando vengono usati

I quasi ottomila comuni italiani, 7.901 al 1° gennaio 2023, sono censiti con diverse tipologie di codici, che li identificano in maniera univoca o collettiva.

L’elenco codici dei comuni italiani fornito dal Ministero dell’Interno riporta quattro codici fondamentali per la classificazione delle entità territoriali: 

• sigla: è composta di due lettera e indica la provincia di cui il Comune fa parte ed è riportato sulla banda azzurra di alcune targhe automobilistiche;
• codice elettorale;
• codice ISTAT: è un identificativo numerico composto da 6 cifre che l’ISTAT assegna alle unità amministrative italiane a fini statistici. Fu istituito nel 1966, e viene aggiornato semestralmente in base alle variazioni che possono verificarsi su un territorio, come la soppressione o la fusione di unità amministrative;
• Codice Belfiore, o codice catastale: è un codice alfanumerico composto di 4 caratteri che identifica univocamente il comune in ambito catastale e tributario.

Codice catastale comune: cos’è e dove si trova

Il codice amministrativo catastale serve per identificare i singoli comuni d’Italia in forma abbreviata in ambito catastale, ovvero per quello che riguarda i confini territoriali disegnati da immobili e terreni censiti presso il Catasto.

È composto da una lettera seguita da tre numeri, e compare nella visura catastale degli immobili ma anche sul codice fiscale italiano: i suoi quattro caratteri si trovano appena prima dell’ultima lettera del codice fiscale e indicano il comune di nascita (per esempio H501 indica Roma, D612 Firenze, F839 Napoli). Nel codice fiscale dei cittadini residenti in Italia vengono indicati anche gli Stati esteri, il cui codice amministrativo inizia con la lettera Z.

Per i comuni divisi in più sezioni censuarie, una quinta lettera indica la sezione: per esempio nel comune di Roma esistono codici catastali come H501A, H501B, H501C e così via. Questi vengono usati esclusivamente in ambito catastale, mentre per il pagamento di tasse e tributi è sufficiente conoscere i codici comune riportati anche nella tabella dell’Agenzia delle Entrate.

Inizialmente il codice catastale fu assegnato in ordine alfabetico: la lista andava da Abano Terme, codice A0001, al piccolo comune sardo di Zuri, oggi soppresso, che aveva codice M206. 

In seguito, il codice catasto venne attribuito, seguendo l’ordinamento progressivo, in ordine cronologico: i comuni costituiti dopo il 1966 hanno così acquisito i codici M207, M208, e così via. Il codice catasto più recente è M434, assegnato al comune di Moransengo-Tonengo, in provincia di Asti, istituito il 1° gennaio del 2023.

Codice catastale: perché a volte non coincide col Comune

Il codice catastale, detto anche codice Belfiore, è utile per il pagamento di vari tributi locali che vanno corrisposti al comune di residenza: va infatti indicato nel modello F24 in relazione alle imposte IMU, TARI, TASI, TOSAP/COSAP e per il pagamento dell’addizionale Irpef. 

Il codice catastale va inoltre indicato nelle dichiarazioni di successione e donazione di beni immobili, ed è necessario ogniqualvolta ci si appresti a vendere o affittare un’unità immobiliare o un terreno. 

Può capitare, però, in seguito a nascite o soppressioni di Comuni non registrate in Catasto, che il codice catastale non coincida con il codice amministrativo del Comune: in quel caso può rendersi necessario usare un codice in fase di compilazione dell’F24 e un altro codice su un documento di variazione catastale. 

Per esempio il comune di Vaiano, in provincia di Prato, ha codice amministrativo è L537, ma rientra nei confini catastali del comune di Barberino del Mugello, perciò in alcuni casi può acquisire il codice A632. 

Codice catastale sempre aggiornato tramite API

Il servizio di Aggiornamento Dati Comuni Italiani di Openapi consente di ottenere, verificare e aggiornare in tempo reale CAP, codici ISTAT e codici catasto di tutti i comuni italiani tramite API.

I dati ufficiali sono forniti da Poste Italiane, e vengono aggiornati ogni sei mesi, in modo da tenere traccia di modifiche amministrative e territoriali come soppressioni e fusioni di enti territoriali, che possono condurre alla modifica dei codici comune. 

L’integrazione del service Cerca Comuni Advance, grazie alla verifica in tempo reale il codice catasto dei comuni italiani, consente di ottimizzare la compilazione di moduli e documenti, calcolare codici fiscali e validare dati catastali e fiscali, verificando correttezza e aggiornamento delle informazioni.

Oltre al codice catasto (“cod_fisco” nella documentazione Openapi), il servizio Cerca Comuni Advance permette, a partire dal codice ISTAT di un Comune, di ottenere informazioni come il prefisso telefonico, la superficie, il numero dei residenti, l’indirizzo del municipio, il nome del Santo Patrono e la data in cui viene celebrato. 

Tra le infinite possibilità di integrazione del servizio avanzato Cerca Comuni, vi sono la compilazione automatica di moduli e la validazione dei dati riportati in fatture e buste paga, ma anche la verifica in tempo reale di codici fiscali, indirizzi PEC dei Comuni, CAP e numeri di telefono degli Enti pubblici.

 

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