Cosa sono le allucinazioni, come mitigarle e in che modo Openapi ha rimediato a questa problematica
Nell’ultimo anno l'intelligenza artificiale (AI) è diventata una tecnologia di importanza cruciale, che sta influenzando vari settori lavorativi e rivoluzionando il modo in cui gestiamo ed accediamo alle informazioni.
Utilizzatissima a livello globale, l’AI rappresenta un gran valore aggiunto nella vita di tante persone, ma va tenuto in considerazione che ci sono anche diverse problematiche connesse ad essa. Una tra tutte è quella delle cosiddette "allucinazioni", ovvero la generazione di informazioni apparentemente plausibili ma in realtà false o imprecise. Si tratti di un fenomeno ormai diffuso, che può avere conseguenze significative, specialmente quando porta a prendere decisioni basate su dati errati.
Le allucinazioni nell'AI si verificano quando un modello generativo produce risposte che sembrano coerenti e credibili ma che, in realtà, sono completamente inventate o distorte. Questo problema è particolarmente insidioso poiché le risposte sembrano spesso verosimili, rendendo difficile per gli utenti distinguere tra dati veri e falsi.
Una delle principali cause delle allucinazioni nell'AI è la qualità dei dati che offre. Molti modelli di AI vengono addestrati su grandi dataset che includono informazioni da fonti diverse, alcune delle quali potrebbero non essere accurate o verificate. Ciò determina la generazione di risultati inaffidabili ognuno volta che il modello tenta di produrre risposte basate su questi dati.
Nel contesto delle API (Application Programming Interfaces), la qualità dei dati è di fondamentale importanza. Le API sono utilizzate per scambiare dati tra diverse applicazioni e servizi; se questi dati sono inaccurati o incompleti, possono causare gravi problemi alle aziende che si affidano a questo genere di informazioni per le loro operazioni quotidiane.
Ad esempio, nel settore della fatturazione elettronica, l'uso di API con dati imprecisi può portare a errori nelle fatture, con conseguenti perdite di tempo e risorse per correggere gli errori. In Italia, uno scarto di fatturazione può comportare sanzioni se non corretto entro un certo periodo di tempo, causando disagi e costi aggiuntivi alle aziende.
Per affrontare il problema delle allucinazioni, è essenziale migliorare la qualità dei dati utilizzati per addestrare i modelli di AI. Questo può essere fatto attraverso:
Openapi è il più grande marketplace di API italiano e tra i principali a livello globale. Offre oltre 400 servizi su aziende, persone, immobili, auto, finanza, servizi postali in un unico ambiente.
Con un approccio rigoroso alla verifica e validazione dei dati, Openapi ha ridotto significativamente i problemi legati alle allucinazioni. Ad esempio, le API per le informazioni aziendali italiane e francesi utilizzano dati ufficiali da fonti come la Camera di Commercio italiana e Infograph in Francia. Questo fa sì che le informazioni fornite siano accurate e affidabili.
Inoltre, Openapi ha sviluppato processi strutturati per gestire la qualità dei dati, concentrandosi su cinque aspetti cruciali: accuratezza, completezza, affidabilità, rilevanza e attualità. Il ciclo continuo di revisione e miglioramento delle API ha portato l'azienda ad ottenere certificazioni di qualità, distinguendola dai concorrenti nel suo mercato.
Le allucinazioni nell'AI rappresentano una sfida significativa che richiede attenzione e soluzioni concrete. Migliorare la qualità dei dati di addestramento e implementare strategie di validazione rigorose sono passi fondamentali per far fronte questo problema. Aziende come Openapi stanno dimostrando che con un impegno verso la qualità è possibile fornire servizi di AI affidabili e precisi, riducendo al minimo i rischi associati alle allucinazioni.
Infatti investire nella qualità dei dati non solo migliora le prestazioni, ma aumenta anche la fiducia degli utenti nelle tecnologie basate sull’intelligenza artificiale, aprendo la strada a un utilizzo più sicuro ed efficace di queste potenti risorse.